Non so chi come me abbia avuto la possibilità di vivere gli Stati Uniti d’America e godere del giorno che reputo essere il più assurdo dell’anno: il Black Friday.
Per chi non conoscesse l’inglese, questo appuntamento fisso, propriamente detto “venerdi nero”, non è altro che quel fatidico giorno in cui le porte del Paese dei Balocchi si aprono senza indugio, permettendoci di esaudire tutti i nostri desideri, o quasi.
Ricordo molto bene l’Annus domini 2016, una “troppo” gelida Philadelphia, un Thanksgiving Day (festa del ringraziamento) meravigliosamente pieno di cibo… ed un Black friday in arrivo.
Gli Stati Uniti sono conosciuti per il motto “se è grande, può esistere ancora più grande” e così ogni negozio, centro commerciale, bazar, emporio e supermercato, tappezza le città con l’informazione più importante dell’anno: “the Black Friday is coming”.
Mentre vedo passare un Jon Snow a cavallo ed un Rocky Balboa statuario (ma per il freddo), tra la neve e il gelo notturno di Philly, guardo l’orario, sono le 23.30 ed i miei amici mi stanno portando in un grandissimo store multi brand, in cui si può trovare il pigiama per dormire, fino alla televisione per il soggiorno.
Se vi steste chiedendo dove io voglia andare a parare, beh è semplice: i film americani non mentono, perché la gente, in questo giorno di sconti, si lancia come se fosse una palla infuocata per le catapulte medievali.
Potresti trovare il figlio del vicino di casa disperso all’interno di una lavatrice, oppure la sorella del nipote del sindaco che sta cercando di convincere il marito a comprare un nuovo tavolo da cucina, mentre lui scende a compromessi per la nuova playstation.
Vestiti nel reparto bagni, videogiochi nel reparto scarpe, fino ad animali nel reparto tecnologia: il caos regna.
Il cliente medio del Black friday deve accalappiarsi la migliore offerta, garantendosi così il miglior regalo di Natale e non solo!
Pensate alla gente che spinge sulle porte scorrevoli dei negozi, persone che si tirano i capelli e che sgomitano, calciando e calpestando chiunque intralci la strada verso l’obiettivo. Più che il piacere di fare shopping, diventa il “piacere di poter respirare” mentre si fa shopping.
Non chiedetemi cosa io abbia comprato in quella lontana notte del 2016, ma ricordo solo che fosse qualcosa di davvero inutile… mi serviva? Ovviamente no, ma dovevo averlo!
Ecco la base del Black Friday, il giorno in cui anche l’inutile diventa misteriosamente utile, ma solo perché costa meno!
Se ci pensate, questa giornata è stata pensata, nel 1924, dai magazzini Macy’s, ancora oggi store multi brand di grandissimo successo negli USA, per facilitare gli acquisti prima del Natale. Ad oggi, però, quella stessa facilitazione, diventa un mix di sudore e rabbia recondita, se non si dovesse riuscire a prendere ciò che si cerca, ma a prezzo basso!
Ormai, questo tentativo è arrivato anche nelle nostre città e prende sempre più piede, lasciando ancora qualche barlume di speranza, perché sembra che le persone non arrivino alle mani poi così tanto facilmente. Ma siamo sicuri che anche noi non saremo tra quelli che spingerebbero la vecchietta che abbiamo davanti, pur di avere l’ultimo I-phone, scontato del 2,3%?
Mentre lasciamo ai posteri l’ardua sentenza, vi ricordo che il Black Friday 2021 si terrà il 26 novembre.
Se mi cercate, sono quello con la faccia spiaccicata sul vetro del mio negozio preferito!
Volete sapere qual è?
… non ve lo dirò mai!