MA VOI LI AVETE I “TOMI DA VIAGGIO”?

MA VOI LI AVETE I “TOMI DA VIAGGIO”?

MA VOI LI AVETE I “TOMI DA VIAGGIO”?

Sono un viaggiatore, uno di quelli che una volta al mese, pur avendo paura degli aerei, degli aeroporti, delle valigie perse e dei troppi documenti di viaggio, organizza, pianifica e parte, ma in questo periodo sembra essere tutto più difficile.

 

Per chi come me ha sempre avuto le valigie pronte dietro la porta, una con capi estivi ed un’altra con capi invernali, sa quanto questo Covid abbia influenzato la nostra voglia di partire e di scoprire il mondo. Prendere un qualsiasi mezzo di trasporto, via terra, mare, cielo, spazio sconfinato e galassia, diviene complicato, non solo per le “nuove regole” da seguire, ma per il quantitativo di documenti da portare con sé.

 

Ricordo che da piccoli, alle scuole elementari, le maestre ci facevano portare mille libri di testo (oltre l’antologia), rendendo sempre più complicata e pesante, la campanella della prima ora: ecco, mi sento così ad ogni viaggio; siamo io, la mia valigia ed un archivio a rotelle che sposto con grande difficoltà in cui inserisco i miei dati mille milioni di volte.

 

Non importa dove tu vada, se si tratti di Unione Europea, o di un paese al di fuori della sua competenza, perché stanne certo, un documento di viaggio ti mancherà. Viaggiare è diventato ancora più complicato di un volo Ryanair quando hai 11 kg in valigia, ma il limite è 10 e sei costretto a metterti addosso mille vestiti, con 40 gradi, pur di non pagare di più.

 

Immaginate perciò di aprire il vostro portafogli e spalmare tutti i documenti sul tavolo del vostro soggiorno. Tra gli scontrini, le foto delle persone che non ci sono più, i santini, le fototessere mai utilizzate se non per quella notte in cella e qualche euro stropicciato, ecco che fanno capolino la carta d’identità (quella figa per chi è fortunato) e la patente di guida; aggiungi a tutto questo, un eventuale passaporto, in cui la foto scelta sarà con te per 10 anni, e ti chiedi se a 40 anni avrai ancora i capelli così fluenti.

 

Ma bando alle ciance, su questo tavolo devono esserci tutti i documenti di viaggio necessari. Andiamo con ordine:

  • Passaporto – documento che usi solo per andare al di là dello stato italiano. In Europa non servirebbe, ma sappiamo tutti che non si capisce più nulla e non mi meraviglierebbe se la Francia decidesse di fondare uno stato a parte e l’Inghilterra si fondesse con l’Islanda. Se lo abbiamo, consiglio sempre di portarlo
  • CI – spero abbiate la pazienza come dote naturale, perché molteplici volte, nei paesi differenti dal vostro, si prenderanno la briga di capire se il documento è veritiero, reale, se sei tu in foto, se la firma coincide con quella apposta sul documento, se portavi le lenti a contatto, se sei ancora uno studente e se sei davvero alto 1,70 (ma tutti sappiamo che io sono alto 1,73 e su questo non si discute)
  • Patente di guida – se non hai deciso di prenotare un’auto con cui scoprire la città/paese di destinazione, ti consiglio di lasciarla a casa, perché al 90% la perderai senza nessun criterio logico. In effetti, in viaggio, ancora risulta essere utile come Salvini al Parlamento Europeo
  • Green pass – che tu voglia o meno, che tu sia #novax, #provax #sichebellovacciniamoci o #nocheschifomistannoinoculandoil5G, devi avere con te questo documento fondamentale, in cui non solo devono essere presenti le due dosi, ma anche un tampone molecolare (ovviamente dipende dal paese in cui ti accingi ad andare). Unico documento che digitalmente va bene e che non fa volume in valigia (tranne se sei un over 70 e preferisci stamparlo)
  • Il PDLF – ve lo vorrei anche spiegare, ma non lo so proprio a che serve. Unica cosa che so è che senza questo documento, non si potrebbe tornare in Italia. All’interno, tutte le informazioni che sono sugli altri documenti, ma richieste in maniera così strana che qualche volta dubiti anche su quale sia il tuo nome vero. Sono circa 6/7 passaggi e un bel Pdf finale da presentare all’imbarco, niente di più semplice.

 

Ora, a me non pesa avere tutti questi documenti, perché come ho fatto spazio per le mascherine, farò spazio a tutto ciò che mi darà la possibilità di visitare questo mondo, ma siamo sicuri che tutto ciò sia necessario? E soprattutto, ogni scartoffia viene controllata?

 

La mia risposta, con grandissimo rammarico, è “no, non come si dovrebbe”.

E allora, viaggiate pure, ma siate voi coscienziosi, prudenti e attenti, perché l’attenzione, dall’altra parte, non è sempre quella che vi aspettate.

 

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